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In uno di questi cento romanzi in cento parole Eugenio Baroncelli traccia un pezzo di autobiografia: "Si immischiò in molte vite per sbarazzarsi della sua". In realtà i suoi libri, in cui riversa migliaia di pagine lette in poche righe scritte e in cui innumerevoli vite frugate si mostrano in un attimo rivelatore, sono anche un interrogarsi sul mistero dello scrivere: mistero umano e mistero cosmico. Nella sua prosa capace di suggerire nel lettore una lieve saggezza, quella distanza dal quotidiano scorrere che ci fa sentire parte di una storia, qui lo scandaglio affonda nel romanzo. E in cento esempi voluttuosi e discreti accosta del romanzo la magia, che è forse l'inatteso scherzo giocato al personaggio dalla vita e dalla morte.